LA SCIENZA E LA PRATICA NEL FITNESS

La Scienza e la pratica nel fitness

 

“So di non sapere” recitava un tizio vissuto ormai secoli fa: SOCRATE

Per quanto faccia “figo” citare questa frase, rimane ancora presente la convinzione che nel Fitness si debba raggiungere un’ estrema competenza prettamente tecnico-teorica a prescindere dalla pratica.

Purtroppo, per quanto la competenza tecnica è OBBLIGATORIA, senza una bella dose di PRATICA, gli unici muscoli che cresceranno saranno quelli delle meningi. Altrettanto utili, per carità (se l’ antitesi è il consueto scimmione stupido BEN VENGA), ma negli ultimi anni sembra quasi che allenarsi sia diventato così pericoloso che è meglio prevenire infortuni, scongiurare sindromi metaboliche, salvaguardare la tiroide, non stuzzicare l’ enzima lattasi, accarezzare i villi intestinali, passare alla larga da traiettorie antifisiologiche, ecc….

RISULTATO? Per vedere qualcuno di muscoloso in palestra…devi cercare un dopato!

Altrimenti ti si presenta davanti questo scenario:

La scienza e la pratica nel fitness

 

Non vorrei però che questa introduzione sia vista come un “sono tutti dei secchi di m…” ma….ti racconto una storia (vera).

Tempo addietro (2017), per una mia semplice curiosità (chiamiamolo “esperimento sociale”) ho chiesto a un mio carissimo amico proprietario di una piccola catena di palestre nella capitale, di farmi fare qualche turno in sala pesi come semplice istruttore. La mia attività divulgativa e didattica, soprattutto online, era così cresciuta che sentivo fortissimo dentro di me il desiderio di non perdere il contatto con la realtà, fortuna volle quindi che nei miei turni rientravo in contatto con i frequentatori abituali (che non hanno idea di chi siano Spreghini, Migliaccio, Grandi o Lemme), che vengono in palestra per evadere dalla quotidianità, per sperare in un miglioramento personale, per rimorchiare, per farsi vedere, ecc…..

In quel periodo mi si accesero talmente tante lampadine che avrei potuto illuminare una stanza buia da quanto mi fu utile quell’ esperienza. Poi però…

Mi capitò di far fare del tirocinio a una neolaureata in Scienze Motorie e “brevettanda” in FIPE. Sentii questa responsabilità come un’ ottima occasione per studiarmi anche come si comportano i COMPETENTI CERTIFICATI (non è sarcasmo, se il Ministero dell’ Istruzione dice che lo sei, LO SEI. Punto) con gli utenti finali fruitori dei loro anni di studi….FU UN DISASTRO!!!!!
Le competenze c’erano, indubbiamente ma…faceva letteralmente SCAPPARE le persone dalla sala pesi.

Alla minima richiesta di un consiglio sulla scheda partiva da parte sua un pippone ESAGERATO su tutta l’ anatomia, la biomeccanica e i rischi legati agli errori di esecuzione finchè non si udiva un “Sprek, ABBATTILA!” da parte dei malcapitati.
Ci ho provato e riprovato a spiegarle che non deve tenere un seminario ogni qualvolta qualcuno le chiede se la panca messa così è a 30° o a 45°, e che non serve fare un tutorial di 28 minuti sulla differenza tra adduzione e abduzione, alla gente NON GLIENE FREGA NULLA!

Alcune voci mi dicono che adesso la tizia sia in una palestra di quart’ordine di un Hotel (non so se sia nei peggiori Bar di Caracas, ma non mi stupirei).

Perdona il mio pungente umorismo toscano, ma se ognuno deve mettere in mostra i suoi “proiettili” ad ogni occasione (anche se non richiesto), perchè allora non andiamo in giro tutti nudi per mostrare ciò che abbiamo da offrire a chiunque?
Non è un paragone logico?

Personalmente trovo più efficace suggerire “Tieni una penna con le scapole. Proprio lì in mezzo alla schiena!” piuttosto che spiegare l’ adduzione scapolare come in un libro di fisiologia. Io lo so, so che se tenta di mettere una penna in mezzo alle scapole le adduce, allora dico COME  e non cosa!

Trovo anche più efficace ribadire una sonora “messa a pecora” per un rematore con manubrio su panca piuttosto che mettermi lì a spiegare la posizione prona con curve fisiologiche mantenute, ecc…

Ok, forse sono un po’ “pecoreccio” nei miei modi, ma se arrivi dritto al punto con LE PERSONE NORMALI, ti accoglieranno come un “dotto amico” piuttosto che un “competente rompipalle”. Non credi?


Veniamo alla questione ON-LINE

la scienza e la pratica nel fitness

La scienza e la pratica nel fitness

 

In passato ho commesso anche io l’ errore madornale di divulgare supercazzole inutili scordandomi

COMPLETAMENTE la mission di FIT for Dummies. Ero immerso nella guerra di competenze e titoli e cercavo di dimostrare NON PIÙ di essere competente, bensì di ESSERE PIÙ COMPETENTE DEGLI ALTRI!

Siccome solo gli scemi non cambiano idea, sono tornato nella mia attività divulgativa di un tempo, riservandomi di entrare nello specifico SOLO in occasione dei appuntamenti didattici con i miei seminari e workshop tra cui ACCORDING TO SCIENCE o SYNERGY oppure nei miei turni di docenza per SBB o per i miei interventi per la Sport Science Lab.

La mia esperienza mi ha fatto comprendere che NON SI DEVE utilizzare la scienza come un’ arma di attacco, nè di difesa; bensì come uno strumento al servizio del mio lavoro.
Perchè a volte basta un 4×8 tenuto per anni e anni con tutte le sue sfumature piuttosto che inventarsi mille funambolìe per apparire i migliori sulla piazza.

CI PRENDIAMO CURA DI PERSONE, NON LE CURIAMO!

 

 

 

 

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